Quanto avvenuto nelle ultime settimane nei mercati finanziari, è sotto gli occhi di tutti: i listini azionari, ad esempio, hanno visto crollare il proprio valore in maniera significativa, talvolta anche del 35% nell’arco di una decina di giorni. L’effetto della pandemia, come era inevitabile, si è riflettuto anche nel mondo economico e finanziario.
E la Borsa, in tal senso, non poteva che virare in segno negativo un po’ in tutto il mondo, anche se negli ultimi venti giorni, seppur timidamente, qualche piccolo tentativo di risalita, grazie alle misure straordinarie adottate dalle Banche Centrali e – in alcuni casi – dei governi, sembra essere andato in porto.
Numeri alla mano, però, non si può non notare come, rispetto a dodici mesi fa, le principali e più note piazze finanziarie abbiano accusato, mediamente, un crollo dei loro listini di oltre il 20%, dopo un 2019 all’insegna del rally borsistico che ha regalato non poche soddisfazioni ai risparmiatori di tutto il mondo.
Aziende tecnologiche: perché sono così resilienti alla crisi
Anche in una fase di crisi come quella attuale, non tutti i settori hanno segnato il passo accusando pesanti segni negativi. Il settore agro-alimentare, ad esempio, ha retto la rotta, così come quello sanitario, soprattutto per quei titoli legati ad aziende farmaceutiche che stanno lavorando per trovare un vaccino efficace contro il coronavirus.
Questi due, però, non sono gli unici settori resilienti. A resistere alla pandemia, infatti, sono stati anche la maggior parte dei titoli afferenti al mondo tecnologico, che negli ultimi dieci anni hanno fornito della performance significative ai propri azionisti, sia in termini di dividendi che di aumento del valore del titolo.
Le misure adottate dai governi per contenere il contagio, d’altro canto, giocano a favore delle società del mondo tecnologico: a causa dell’impossibilità di uscire di casa, se non per recarsi al proprio posto di lavoro o recarsi al supermercato e farmacia, la maggior parte delle persone sfrutta significativamente la rete telematica e tutti i servizi ad essa connessa.
Uno dei casi più eclatanti, in tal senso, è rappresentato da un colosso come Amazon, che, complici le saracinesche abbassate della maggior parte dei negozi, ha visto ampliare significativamente il proprio volume d’affari: le persone, qualora volessero acquistare beni, in questa fase non possono far altro che ricorrere all’e-commerce e all’inoltro al proprio domicilio.
Il colosso statunitense, inoltre, ha aumentato significativamente anche la propria forza lavoro, per cercare di far fronte all’elevato innalzamento delle richieste degli utenti della grande rete telematica, ed è riuscito a rafforzare, ulteriormente, la propria leadership all’interno del mondo dell’e-commerce.
E’ probabile che la “fase 2” non contrarrà la crescita del settore tecnologico
Anche i principali social media hanno visto incrementare il traffico sulle proprie piattaforme, aumentando anche i post promozionali. D’altro canto, l’impossibilità di poter interagire fisicamente con parenti ed amici, ha reso ancor più fondamentale il ruolo dei social nella vita delle persone.
In questa fase storica, di conseguenza, le azioni aziende tecnologiche si stanno mostrando particolarmente resilienti alla crisi ed è altamente probabile che mostreranno la loro forza anche nei prossimi mesi, quelli della cosiddetta “convivenza” col virus, quando si cercherà di tornare, seppur lentamente e gradualmente, alla normale routine quotidiana.
In base a quanto dichiarato da alcuni esperti del mondo finanziario e dei listini azionari, le aziende del mondo tecnologico, dei pagamenti elettronici, dell’entertainment e dei social media, continueranno ad ampliare i propri utili anche nel mondo post coronavirus.
D’altro canto, le persone che continueranno a lavorare in modalità smart working non saranno poche ed è probabile che continueranno a prediligere l’utilizzo della tecnologia per lo sfruttamento di beni e servizi almeno fino a quando non saranno trovate cure efficaci nella lotta al coronavirus.
Inoltre, nel futuro prossimo non sono escluse nuove forme temporanee di lockdown qualora il virus, tramite una seconda ondata, non dovesse nuovamente palesarsi con vigore.